Il contenuto della circolare n. è riservato.
Ai genitori e agli studenti
Gentilissimi,
sono con la presente a spiegare sinteticamente ad esplicitare la situazione in cui versiamo.
Come è noto la Città metropolitana ha posto quale condizione irrinunciabile per il rinnovo del contratto d’affitto, ai Cavalieri del lavoro, proprietari dell’immobile, l’intervento per la vulnerabilità sismica di cui tutti siamo a conoscenza.
Prevedendo che la convivenza con un cantiere sarebbe stata insostenibile, sin da ottobre 2023 ho chiesto alla Città metropoliana un edificio alternativo per ospitare gli studenti e ho anche indicato esplicitamente possibili edifici che potessero ospitarci. Nessuna risposta è pervenuta in merito.
Nelle conversazioni preliminari con i Cavalieri del lavoro, gli stessi asserivano che il cantiere sarebbe stato esterno e che non avrebbe inficiato l’attività didattica, se non per l’assenza della palestra. Secondo loro, dunque, saremmo potuti stare serenamente dentro.
Successivamente ci è stato invece richiesto di alleggerire la presenza delle classi e di spostarne almeno 11 al fine di poter eseguire un lavoro ‘a blocchi’. Autonomamente, mi sono prodigata per reperire 11 classi e le ho trovate presso la sede Rossini.
Il 1 settembre mi sono trovata di fronte a una scuola completamente ingabbiata e che, appariva con ogni evidenza poco idonea a ospitare le classi.
Ho inviato dunque numerose mail agli enti competenti al fine di avere riscontro circa l’agibilità della sede e la sicurezza degli studenti o, in alternativa, di avviare il trasferimento dell’intera popolazione studentesca presso le ulteriori 21 aule da me (e solo da me) reperite. Non ricevendo risposte ho disposto i doppi turni.
Di fronte a questa mia determinazione il Dott. Daniele Parrucci, Delegato all’edilizia scolastica di Città metropolitana, ha emanato un comunicato in cui ribadiva che la scuola non presenta rischi per gli studenti e quindi poteva essere riaperta. Ubi maior… ho riaperto.
I disagi però perduravano e qualcuno diffondeva video inquietanti circa la presenza di amianto e circa la pericolosità del cantiere. La scrivente, dunque, riuniva nuovamente il CdI per valutare l’entità dei disagi. Pur non assumendo delibere il CdI concordava nell’attendere sino a mercoledì l’eventuale nulla osta del Municipio circa il trasferimento presso la sede Rossini.
In data di ieri la scrivente veniva a conoscenza del fatto che la Città metropolitana non si era ancora attivata per richiedere il nulla osta al Municipio e che al momento non sembrava averne intenzione.
Contemporaneamente la sede centrale era oggetto di ispezione da parte della ASL , che riservandosi ulteriori approfondimenti e conseguenti provvedimenti, verbalmente mostrava forti perplessità sulla convivenza tra didattica e cantiere.
Gli Ispettori, peraltro, avvisavano la scrivente che in caso di incidente, ne avrebbe risposto penalmente.
Di qui la decisione di ristabilire, con rammarico, i doppi turni.
È appena il caso di sottolineare che pur avendo fatto il possibile, oltre le proprie possibilità e competenze, la scrivente, da sola, non può risolvere la situazione che, invece, necessita dell’ attenzione di Enti superiori.
Concludo ringraziando le famiglie che stanno mostrando solidarietà e disponibiltà a risolvere la situazione e che mi fanno sentire meno sola in questa impresa volta a garantire la sicurezza degli studenti e dei lavoratori.
Non ringrazio coloro (non molti per la verità) che non conoscendo i fatti giudicano l’operato di chi, indefessamente si adopera per garantire il diritto allo studio, nè ringrazio chi ha voluto allarmare, turbare e alzare una tensione già alta di suo per una situazione che, forse, era meglio affrontare con buon senso e pacatezza.
Tanto si doveva.
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