Daniel Pennac: COME UN ROMANZO. Traduzione di Yasmina Melaouah.

Casa editrice: Feltrinelli

Collana: Farsi un’idea

Anno di stampa: 1993

pagg. 141;  20 cm

Classificazione Dewey: 843.91 PEN

Collocazione:

Descrizione

Da: https://www.ilpiaceredileggere.it/daniel-pennac/come-un-romanzo

Daniel Pennacchioni, in arte Pennac, nel suo libro “ Come un romanzo”, utilizza la sua esperienza di docente per riflettere sull’importanza della lettura, un’attività che non sembra più in voga tra i giovani; spesso, lamentiamo il disinteresse dei giovani verso la lettura preferendo la televisione, o il computer.
Per l’autore la lettura  è un piacere senza fine, pertanto non può essere imposta: il verbo << Leggere>>, dice Pennac, non sopporta l’imperativo. Quindi l’unico metodo per suscitare l’amore per la lettura, quello più sicuro di tutti,  che si dimentica sempre, è generare nei giovani il desiderio di apprendere.

“Come un romanzo”, quindi, è una fonte inesauribile di riflessioni sul tempo che dedichiamo ai libri e sulla lettura intesa come piacere e come diritto, non come costrizione e dovere scolastico. Pennac descrive alcuni comportamenti di bambini, adolescenti e insegnanti, li analizza per dimostrare come l’educazione scolastica, ma anche quella familiare, può fuorviare il nostro modo di interagire con i libri e i suoi contenuti e ci offre delle soluzioni per migliorare le nostre letture. Nella parte finale del libro c’è un interessante decalogo dei diritti imprescrittibili del lettore che stabilisce, in sostanza, la facoltà di instaurare un rapporto con i libri basato sulla libertà… compresa quella di non leggere.

Un libro utile e divertente, consigliato a tutti, in primis , a chi non ama leggere, perché come dice Pennac: “Il piacere di leggere non è andato perduto. Si è solo un po’ smarrito. E lo si può ritrovare facilmente”; ai genitori perché non si stanchino mai di leggere ai propri bimbi i libri ad alta voce in quanto per  trasmettere il gusto della lettura è necessario che loro stessi amino leggere e che questo piacere traspaia dall’espressione del  volto. “Ci deve essere nella fisiologia di lettore o di lettrice una specie di felicità”.

(…)