Bartolomeo Vanzetti: IL CASO DI SACCO E VANZETTI. Lettere ai familiari. A cura di Cesare Pillon e Vincenzina Vanzetti.

Casa editrice: Editori Riuniti

Collana: Ventesimo secolo

Anno di stampa: 1976

pagg. 221; 19 cm

Classificazione Dewey: 320.57 VAN

Collocazione:

Descrizione

Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Sacco_e_Vanzetti

Ferdinando Nicola Sacco (Torremaggiore, 22 aprile 1891 – Boston, 23 agosto 1927) e Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Boston, 23 agosto 1927) sono stati due attivisti e anarchici italiani.

Sacco di professione faceva l’operaio in una fabbrica di scarpe. Vanzetti, invece, che gli amici chiamavano Tumlin, dopo aver a lungo girovagato negli Stati Uniti d’America facendo molti lavori diversi, rilevò da un italiano un carretto per la vendita del pesce; ma fece questo lavoro per pochi mesi. I due furono arrestati, processati e condannati a morte con l’accusa di omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio Slater and Morrill di South Braintree.

Sulla loro colpevolezza vi furono molti dubbi già all’epoca del loro processo; a nulla valse la confessione del detenuto portoghese Celestino Madeiros, che li scagionava. I due furono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.

Nel 1961, un test della pistola di Sacco usando moderne tecniche forensi dimostrò che fu la sua pistola ad uccidere la guardia, anche se poche prove sono state trovate a corroborare la colpevolezza di Vanzetti.

A cinquant’anni esatti dalla loro morte, il 23 agosto 1977 Michael Dukakis, governatore dello Stato del Massachusetts, riconobbe ufficialmente gli errori commessi nel processo e riabilitò completamente la loro memoria.