Charles Wright Mills: I MARXISTI. Le idee e le opere, le battaglie vinte, le sconfitte, gli eroismi, i tradimenti. Traduzione di Andrea Messeri.

Casa editrice: Feltrinelli

Collana: I Nuovi Testi

Anno di stampa: 1975

pagg. 513;  18 cm

Classificazione Dewey: 335.4 MIL

Collocazione:

Descrizione

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Charles Wright Mills (1916-1962) è stato un sociologo scomodo, fuori dalla convenzione accademica allora, allo stesso modo in cui lo sarebbe oggi e ciò non ha favorito la sua popolarità tra gli studiosi di scienze sociali. Più che confutato è stato dimenticato, accantonato, rimosso, nascosto dietro la facciata rispettabile con la quale si giustifica il mestiere di sociologo e la committenza. Vi sono varie ragioni che spiegano l’impopolarità di cui ha goduto e gode attualmente il suo pensiero e la sua opera, tante quante erano quelle che lo resero popolare negli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso tra i ricercatori sociali e in una generazione che si preparava a contestare il sistema-mondo per cambiarlo. Mills è stato uno degli autori, assieme a Herbert Marcuse e altri, che ha influenzato il movimento nascente della nuova sinistra americana, puntando il dito contro la società di massa, le élite di potere al governo che svilivano il valore della partecipazione democratica alla vita sociale e politica, svelando il ruolo ormai apologetico del liberalismo politico. Morì proprio mentre si stavano preparando i fermenti per la scossa generazionale che avrebbe animato la scena politica mondiale nella seconda metà degli anni Sessanta.

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