Carlo Cassola: L’ANTAGONISTA. Romanzo.

Rizzoli Editore

Anno di stampa: 1976

pagg. 535;  22 cm

Classificazione Dewey: 853.91 CAS

Collocazione:

 

Descrizione

Da: https://www.sololibri.net/L-antagonista-Carlo-Cassola.html

Giovanni Basile, 25-07-2015

Per gli amanti della letteratura d’autore, in particolare quella italiana del Novecento, mi sento di consigliare L’antagonista di Carlo Cassola, pubblicato dalla casa editrice Rizzoli nel 1976.

Il libro è introvabile come nuovo – al momento non giunge notizia di un’imminente ristampa – e allora bisognerà cercarlo nelle edizioni fuori catalogo oppure tra l’usato, ma ne varrà la pena.

Ambientato tra gli anni Trenta e il dopoguerra a Volterra e Pisa, con qualche puntata nella città di Firenze, il romanzo narra inquietudini, amori, gelosie, amicizie, incomprensioni, insoddisfazioni, ipocrisie, difficoltà di inserimento, fallimenti, delusioni, vite familiari di un gruppo di giovani.
Pietro Bongiani – il protagonista –, formatosi prima in un collegio militare e poi studente universitario modello a Pisa, corteggia Bianca, una bella ragazza di appena diciassette anni, la quale invece gli preferirà Ferruccio.
Compagno di avventure di Pietro è Gianluca, anch’egli universitario seppur indolente e svogliato, che si fidanzerà a sua volta con Ilaria.
Luisa, sorella di Pietro, si innamorerà invece di Renzo, con cui convolerà a nozze andando a vivere a Firenze. Dopo qualche anno, però, la travolgente passione di Luisa per il marito verrà meno, in quanto uomo fondamentalmente senza personalità.
Pietro, dopo la laurea conseguita a pieni voti, giungerà a ricoprire con il tempo la prestigiosa carica di direttore di banca, sposando alla fine Clorinda, da cui avrà un figlio, appartenente ad una importante famiglia ebrea.
Ferruccio, ex rivale inconsapevole in amore di Pietro, chiusa la storia con Bianca, seguirà la strada di giornalista e avrà una relazione con una donna già impegnata.

Carlo Cassola narra storie di ordinaria esistenza, piccolo-borghesi, in un’Italia a cavallo tra gli anni del regime fascista e quelli della neonata Repubblica. Vicende di tutti i giorni, verosimili all’esperienza di chiunque, trame non esuberanti, pirotecniche e brillanti in sé stesse, bensì semplici, sobrie, spartane, ma non per questo meno coinvolgenti e appaganti per chi legge. Lo stile risalta per i suoi periodi essenziali e asciutti. Le oltre cinquecento pagine sono quasi esclusivamente costituite da dialoghi diretti ed immediati.
Narrativa minimalista, scevra di ogni orpello o preziosismo, impronta espositiva sommessa e priva di particolari ricercatezze, tipica di Cassola, apprezzabile da chi sa trarre godimento da una letteratura austera, pulita, concreta.

Si tratta di un romanzo da assaporare senza fretta, come davanti ad un ottimo vino d’annata, senza avvertire la fregola di saltare le pagine e dunque non adatto ai lettori compulsivi.