Descrizione
Da: https://www.sololibri.net/Donna-in-guerra-di-Dacia-Maraini.html
Vannina nel corso di pochi mesi ha trovato la forza di ricominciare da zero e questo è l’auspicio universale, senza tempo, che si può trarre da questo romanzo donato all’umanità da una scrittrice realista e illuminata come Dacia Maraini.
Vannina è il personaggio principale del romanzo di Dacia Maraini, pubblicato nel 1975 da Einaudi, ma Vannina è soprattutto il sunto della millenaria tolleranza della donna nella storia del mondo. L’epoca in cui vive sono però gli anni ’70 in Italia. Superstizioni, false credenze, piccole meschinità di provincia si mischiano ad ideali innovativi, lotte politiche, il risveglio di una coscienza femminile che nel tempo verrà identificato come il fenomeno del femminismo, il tutto con quegli inevitabili errori di interpretazione che solo i corsi e i ricorsi storici saranno in grado di riconoscere.
La storia si svolge attraverso una narrazione dai tratti magici e realistici al tempo stesso, che cattura il lettore portandolo ad indossare i panni dei protagonisti e costringendolo ad un alternarsi di sensazioni tra la genuina innocenza e la dolorosa amarezza della vita.
Il diario di Vannina, che riporta le proprie vicissitudini dal 1 agosto fino al 15 dicembre dell’anno 1970, diventa il diario della coscienza collettiva di un’intera generazione, alla quale la storia ha affidato il compito di tentare la rivoluzione culturale necessaria all’evoluzione di una società giunta al suo naturale punto di rottura.
Bravissima l’autrice a rendere l’idea di tanto stravolgimento, individuale e collettivo, attraverso un personaggio così ben inserito nel contesto dell’epoca, insegnante frustrata all’interno di un sistema scolastico decadente; moglie innamorata di un uomo che, per cultura ed educazione, la usa senza accorgersi della sua necessità di riconoscimento come persona a se stante, come donna; amica talvolta sfruttata, talvolta vitale di giovani anime che sperimentano la durezza di una presa di coscienza che si scontra con ignoranze e rassegnazioni scoraggianti, risultato di una miseria umana tanto amorale quanto realista, che ci riporta alle tormentate esistenze pasoliniane.
Da sottolineare la sensualità che accompagna le esperienze ed i pensieri della protagonista, così coraggiosa nel suo denudarsi, un erotismo a tratti sottile, molto più spesso feroce, ed il carattere disincantato di tutti i personaggi che la circondano, vittime di una solitudine universale.
Accrescitiva, sicuramente, la rilettura di un romanzo così, quale documento storico, alla luce degli anni attuali dove molto si è avuto e molto si è nuovamente perso, per diventare spunto di una riflessione vitale, che tiene conto delle nostre origini, per evitare gli errori del passato e magari lavorare ad un futuro migliore che – una volta per tutte – elimini le differenze sociali e sessuali, per un’umanità libera dai propri millenari impulsi di prevaricazione su se stessa.
Vannina nel corso di pochi mesi ha trovato la forza di ricominciare da zero e questo è l’auspicio universale, senza tempo, che si può trarre da questo romanzo donato all’umanità da una scrittrice realista e illuminata come Dacia Maraini.