Francesco Jovine: LE TERRE DEL SACRAMENTO.

(La biblioteca possiede due copie del testo).

Casa editrice: Einaudi

Collana: Gli struzzi

Anno di stampa 1a copia: 1980

Anno di stampa 2a copia: 1982

pagg. di 1a e 2a copia: 251;  20 cm

pagg. 251;  20 cm

Classificazione Dewey: 853.91 JOV

Collocazione:

Descrizione

Da: https://www.ibs.it/terre-del-sacramento-libro-francesco-jovine/e/9788860366443

Le terre del Sacramento sono quelle di un feudo incolto della Chiesa, confiscate dal novello Stato dopo l’Unità, e rocambolescamente approdate in mano alla “Capra del Diavolo”, un possidente velleitario e impenitente giocatore. Ma i protagonisti del romanzo sono Luca Marano – “un ragazzo di vent’anni, agile e aitante, di chioma nera e di fresco incarnato” – che si mette alla testa dei braccianti per rivendicare dapprima col lavoro e poi con l’occupazione il possesso di quelle terre, e Laura, la scaltra moglie del proprietario, che prima promette ai contadini un contratto di enfiteusi e poi li abbandona alla violenza degli squadristi. Luca morirà proprio su quei campi maledetti, ma il suo coraggio e il suo esempio lasciano intravedere una possibilità di riscatto. Apparso postumo nel 1950 e subito insignito del Premio Viareggio, “Le terre del Sacramento” riscosse unanime consenso di critica e di pubblico. Come in “Signora Ava”, l’altro grande romanzo di Jovine, pubblicato nel 1942, la scena è il Mezzogiorno, con i suoi notabili accidiosi e inquieti, i cafoni miseri e sfruttati, e i preti divisi tra il privilegio e la paura. Ma questa volta il tempo non è più quello lirico-fiabesco di “Signora Ava”; la miseria e le lotte per la terra non sono più quelle ataviche e immutabili d’impronta verista: le ultime pagine di Jovine trasudano lacrime e sangue, quelle del primo dopoguerra, segnato dall’avvento del fascismo e dai manganelli delle camicie nere.