Gabriele D’Annunzio: LA FIGLIA DI IORIO.

La biblioteca possiede due copie dell’opera.

Arnoldo Mondadori Editore

Collana: Oscar Poesia e Teatro

Anno di stampa (1a e 2a copia): 1982

pagg. 172;   19 cm

Classificazione Dewey: 851.91 DAN

Collocazione:

Descrizione

Da: https://www.mondadoristore.it/La-figlia-di-Iorio-Gabriele-D-Annunzio/eai978881160470/

La storia di Aligi e di Mila di Codra, figlia dello stregone Iorio, si colora delle tinte fosche e violente della passione prima di diventare apoteosi dell’amore votato al sacrificio estremo. Per sfuggire a una torma di mietitori ubriachi di lussuria e di vino, Mila, «putta di fienile e di stabbio», cerca riparo nella casa dove il pastore Aligi sta celebrando le proprie nozze. E vi porta scompiglio e dolore. In preda a un amore mistico per la fanciulla, il giovane sceglie di vivere con lei in castità e solitudine sulla Maiella, fino al giorno in cui suo padre, il prepotente e autoritario Lazzaro di Roio, si presenta a reclamare la donna scatenando la furia omicida del figlio. Condannato a una morte infamante, Aligi viene salvato da Mila, che assume su di sé ogni colpa e si immola tra le fiamme. In questa favola arcaica, considerata il suo capolavoro drammaturgico, D’Annunzio si misura con i grandi archetipi del teatro classico – la forza eversiva del “diverso”, il conflitto tra padre e figlio per il possesso della donna, la potenza del sacro – sullo sfondo di un Abruzzo selvaggio non più tratteggiato con l’occhio del verista ma riscoperto e trasfigurato nella sua ancestrale grandezza.