Joyce: GENTE DI DUBLINO. Introduzione di Marina Emo Capodilista. RITRATTO DELL’ARTISTA DA GIOVANE. Introduzione di Mario Praz.

(La biblioteca possiede due copie dell’opera).

Newton Compton Editori

Collana: Grandi Tascabili Economici

Anno di stampa (1a e 2a copi): 1989

pagg. 444;  22 cm

Classificazione Dewey: 823.91 JOY

Collocazioni:

Descrizione

Da: https://www.ibs.it/gente-di-dublino-libro-james-joyce/e/9788811361473

Considerati tra i capolavori della letteratura del Novecento, questi quindici racconti – terminati nel 1906 ma pubblicati soltanto nel 1914 perché per la loro audacia e realismo gli editori li rifiutarono – compongono un mosaico unitario che rappresenta le tappe fondamentali della vita umana: l’infanzia, l’adolescenza, la maturità, la vecchiaia, la morte. Fa da cornice a queste vicende la magica capitale d’Irlanda, Dublino, con la sua aria vecchiotta, le birrerie fumose, il vento freddo che spazza le strade, i suoi bizzarri abitanti. Una città che, agli occhi e al cuore di Joyce, è in po’ il precipitato di tutte le città occidentali del nostro secolo.

 

Da: https://www.ibs.it/dedalus-ritratto-dell-artista-da-libro-james-joyce/e/9788845907630

Stephen Dedalus studia, lontano dai genitori, presso i gesuiti. Quando, ormai adolescente, passa a un altro collegio, vive le prime esperienze sessuali in un bordello di Dublino. Ma in un ritiro spirituale decide di indirizzarsi a una nuova spiritualità. Presto però si sente insoddisfatto e quando inizia l’università avverte nuove esigenze estetiche; capisce così di doversi svincolare dalla famiglia e dalle istituzioni religiose e politiche. Stephen Dedalus si dispone, novello Dedalo, a lasciare l’Irlanda, il suo “labirinto”.