Karen Blixen: SETTE STORIE GOTICHE. Traduzione di Alessandra Scalero.

Adelphi Edizioni

Collana: Biblioteca Adelphi

Anno di stampa: 1986

pagg. 420;  22 cm

Classificazione Dewey: 823.91 BLI

Collocazione:

 

 

 

 

Descrizione

Da: https://www.goodreads.com/review/show/3384139419

Sette storie gotiche

Recensione di Orsodimondo

C’È DEL FANTASTICO IN DANIMARCA
E qui nasce Isak Dinesen. A quasi cinquant’anni.
Nel senso che Karen Blixen, dopo gli anni africani, dopo aver scritto quella meraviglia di sue memorie di quel lungo periodo, La mia Africa , debutta nella narrativa di finzione sotto pseudonimo, Isak Dinesen, e si dedica a story-storie, di quelle che si raccontano tra loro i marinai, di quelle che si evitano ai bimbi prima di andare a letto, di quelle che si raccontano davanti a un fuoco gli sconosciuti in una notte senza eguali, di quelle che raccontavano i cantastorie per intrattenere con fremiti di suspense il loro re, di quelle…
Blixen iniziò a scriverle proprio in Ken spessoia, sembra per distrarsi da un periodo particolarmente duro: considerato l’elemento gotico, i fantasmi, i brividi che leggendo qualcuno può provare, le ambient nordiche, notturne, innevate , mi viene da pensare che fosse il suo modo per tenere a bada il caldo africano.
E forse davvero tutto nasce a contatto con il gusto del racconto orale africano, quella sensibilità per l’oscuro il nascosto e il sovrannaturale, chissà che non hanno davvero inciso le tradizioni e la cultura di quella parte di mondo.
A rimarcare la gestazione africana credo si possa anche notare che il ritorno in Europa della Blixen è nel 1931, queste storie sono pubblicate tre anni dopo.
Mario Praz, che di letteratura (ma non solo) s’intendeva bene e molto, scrisse della Blixen e di questi suoi racconti:
In lei il fiabesco nasce spontaneo, e altrettanto spontaneamente si ambienta contro lo sfondo del suo Paese, la Danimarca. I fantasmi entrano in scena come la cosa più naturale del mondo, nei racconti.
E giustamente cita ETA Hoffmann, La principessa Brambilla ma non solo, e raramente collegamento sembra più giustificato.
Blixen ambienta le sue storie a cavallo tra la fine del ‘700 e la prima metà dell’Ottocento, nel periodo il cui la letteratura gotica e fantastica esplodeva in Europa. Le costruisce come scatole cinesi, contenitore nel contenitore, il narratore parte con il racconto e da questo si dipana una nuova storia, ea volte anche un’altra, per poi tornare al filo principale, quello d’avvio. Sembra che Blixen progettasse di concatenarle davvero in trama unica, come un vaso di Pandora.