Mario Apollonio: STORIA DELLA COMMEDIA DELL’ARTE.

Sansoni Editore

Anno di stampa: 1982

pagg. 364;  21 cm

Classificazione Dewey: 792.2 APO

Collocazione:

Descrizione

Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Apollonio

Mario Apollonio (Oriano, 28 settembre 1901 – Milano, 28 giugno 1971) è stato un critico letterario, critico teatrale, accademico e antifascista italiano.

Biografia

Allievo del Collegio Ghislieri, si laureò nel 1923 in Filologia moderna all’Università degli Studi di Pavia, discutendo una tesi sul linguaggio nella commedia dell’arte. Intrapresa la carriera di insegnante liceale, diventò ben presto anche docente accademico di Letteratura italiana presso le università di Oslo, Urbino e la Cattolica di Milano, dove nel 1955 presiedette la prima cattedra di Storia del teatro in Italia.

La carriera accademica lo vide come studioso del teatro, in un’epoca nella quale la disciplina della storia del teatro non era ancora nata: in tal senso, Apollonio fu tra i precursori del genere. Riuscì, in effetti, a rendere tangibile in forma di saggio ciò che era sempre stato considerato effimero ed evanescente, ossia l’arte teatrale nel suo complesso e non solo dal punto di vista del testo letterario. Con Apollonio si approfondirono e in alcuni casi si avviarono gli studi sull’interpretazione, la teatrografia e lo studio del testo teatrale in vista della sua rappresentazione e non solo quindi dal punto di vista letterario.

Animatore culturale, fu con Giorgio Strehler, Virgilio Tosi e Paolo Grassi fra i promotori della nascita del Piccolo Teatro di Milano. Progettò la rivista Drammaturgia e scrisse una imponente Storia del teatro italiano oltre che varie opere su autori italiani e la letteratura del paese. Nel 1961 fonda e dirige a Bergamo la Scuola Superiore di Giornalismo e Mezzi Audiovisivi.

Alla sua memoria è dedicato il Teatro Mario Apollonio di Varese.

Nella Resistenza

Assieme a Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, David Maria Turoldo, Giovanni Barbareschi, Dino Del Bo, partecipò agli incontri che porteranno alla fondazione del giornale Il Ribelle. Il giornale delle Brigate Fiamme Verdi uscì per 26 numeri tra grandi rischi; uno dei tipografi Franco Rovida e lo stesso Teresio Olivelli finiranno la loro esistenza in un campo di concentramento.