Medda, Serra e Vigna: NATHAN NEVER. I killer del futuro.

Arnoldo Mondadori Editore

Collana: Oscar Bestsellers

Anno di stampa: 1997

pagg. 424;  21 cm

Classificazione Dewey: 741.59 MED

Collocazione:

Descrizione

Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Nathan_Never

Nathan Never è una serie a fumetti di fantascienza incentrata sull’omonimo personaggio, ideata da Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna e pubblicata da giugno 1991 dalla Sergio Bonelli Editore, la quale mai prima aveva pubblicato fumetti di genere fantascientifico. La serie raggiunse da subito un ottimo successo, arrivando a vendere 300.000 copie mensili e mantenendosi, per oltre dieci anni, al di sopra di 180.000 copie medie mensili; nel 2016 le vendite si sono invece attestate a circa 30.000 copie mensili. Pubblicato ininterrottamente dagli esordi, ha superato i trecento numeri ed è stato tradotto e venduto anche all’estero.

Storia editoriale

Medda, Serra e Vigna – noti come “la banda dei sardi” o “il trio dei sardi” – collaboravano con la Bonelli già dal 1985 per la quale avevano scritto alcune storie di Martin Mystère e Dylan Dog quando, nel 1989, proposero alla casa editrice il progetto di un fumetto di fantascienza su cui stavano lavorando da alcuni anni. La realizzazione del fumetto venne approvata e la serie esordì in edicola nel giugno 1991. Il personaggio esordì poco tempo prima, ad aprile 1991, in un albo di 14 tavole a tiratura limitata intitolato Nathan Never – il Numero Zero, edito da Alessandro Distribuzioni; questa storia fu poi ripubblicata dalla Bonelli come allegato al n. 7 della serie regolare nel dicembre 1991. La serie è tuttora in corso di pubblicazione e nel 2016 ha raggiunto i 300 numeri. Oltre alla serie principale il personaggio è apparso su molte altre collane a fumetti. La grafica della testata venne realizzato da Luigi Corteggi, direttore artistico dell’editore nonché ideatore della grafica di molte altre testate a fumetti.

Genesi del personaggio

Il personaggio di Nathan Never è ispirato a Rick Deckard, protagonista del film Blade Runner, e la serie stessa trova ispirazioni, oltre che nel cinema di fantascienza americano degli anni ottanta – Alien e Blade Runner soprattutto – anche nella letteratura cyberpunk, nelle opere di Isaac Asimov, nei manga e negli anime di fantascienza come Gundam e Patlabor, e nelle serie televisive di Star Trek. Inoltre nelle singole storie si trovano citazioni e omaggi a film, libri e fumetti. Inizialmente il nome scelto per il personaggio principale, e quindi per la testata, era Nathan Nemo ma venne cambiato, su suggerimento di Alfredo Castelli, in quanto ricordava a Sergio Bonelli una casa editrice fallita e la cosa non sembrava di buon auspicio; Nemo sarebbe comunque rimasto come nome in codice del protagonista in alcune storie, e come nome del suo clone nelle storie ambientate in futuri alternativi. La caratterizzazione grafica del personaggio venne affidata a Dante Bastianoni e a Claudio Castellini, e alla fine venne scelta quella proposta da quest’ultimo, che diverrà anche il disegnatore delle copertine fino al n. 59 quando venne sostituito da Roberto De Angelis fino al n. 249 e poi da Sergio Giardo.

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