Descrizione
Da: http://opac.umbriacultura.it/SebinaOpac/resource/la-virilita-ipotetica-rapporto-sul-maschio-americano/UM11319738
Perché “ipotetica” l’immagine di virilità alla quale tenta ad ogni costo di adeguarsi il maschio americano medio? Perché il maschio americano medio si è fatta un’idea tutta sua del “vero” uomo, un’idea che prende a modello un leggendario antenato pioniere, un “duro” amato e rispettato in famiglia, capace di soffrire in silenzio, eroe senza abbandoni e senza cedimenti. Adesso, invece che di bisonti e di indiani va a caccia delle prede che gli offre la società del benessere; ma la moglie e i figli, pare, hanno capito l’intima debolezza di questo “daddy” in apparenza così ottimista e sicuro di sé e lo rispettano sempre meno: di qui, frustrazioni e afflizioni a non finire. Il guaio è che questa immagine della virilità non ha riscontro nella realtà biologica, storica e sociologica. Non esistono qualità “maschili” e qualità “femminili” ma solo qualità umane: e probabilmente, osserva l’autore, se il maschio americano cominciasse a coltivare quelle qualità che sono tradizionalmente considerate femminili non solo se ne avvantaggerebbe la vita familiare ma si faciliterebbe la soluzione di tanti problemi che affliggono l’America. Tanto per fare un esempio: quale immagine della virilità coltivano i “falchi” del Congresso e del Pentagono? Questo “Rapporto sul maschio americano” è un saggio acuto, divertente, ben documentato e ricco di intuizioni: e non riguarda il maschio americano soltanto, perché certi atteggiamenti mentali, certe “ipotesi”, a parte qualche differenza di dettaglio, hanno diffusione più vasta di quanto si crede…