Nuto Revelli: LA GUERRA DEI POVERI.

Giulio Einaudi editore

Collana: Einaudi Tascabili. Letteratura

Anno di stampa: 1993

pagg. 420;  20 cm

Classificazione Dewey: 940.54 REV

Collocazione:

Descrizione

Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Nuto_Revelli

Benvenuto Revelli, detto Nuto (Cuneo, 21 luglio 1919 – Cuneo, 5 febbraio 2004) è stato uno scrittore, ufficiale e partigiano italiano. Ufficiale effettivo degli Alpini durante la seconda guerra mondiale, partecipò alla seconda battaglia difensiva del Don. A partire dal settembre 1943 prese parte alla Resistenza italiana, dapprima con una propria formazione, poi entrando nella Banda Italia Libera delle formazioni Giustizia e Libertà del Cuneese.

(…)

Temi letterari.

«…Volevo che i giovani sapessero, capissero, aprissero gli occhi. Guai se i giovani di oggi dovessero crescere nell’ignoranza, come eravamo cresciuti noi della “generazione del Littorio“. Oggi la libertà li aiuta, li protegge. La libertà è un bene immenso, senza libertà non si vive, si vegeta…»
(Nuto Revelli)

Nuto Revelli fu uno scrittore e partigiano. I suoi primi libri, tutti pubblicati da Einaudi, trattano della sua esperienza come ufficiale alpino sul fronte russo durante la Seconda battaglia difensiva del Don del gennaio 1943 ed il suo successivo passaggio nelle file della Resistenza: Mai tardi, diario di un alpino in Russia, il suo volume autobiografico La guerra dei poveri e L’ultimo fronte, lettere di soldati caduti o dispersi nelle II guerra mondiale. La strada del Davai è invece l’accusa all’organizzazione dei vertici militari, responsabili della tragedia russa.

L’altro tema al quale Revelli ha prestato particolare attenzione è stato lo studio e la denuncia delle condizioni di vita dei contadini poveri delle vallate cuneesi, con l’emigrazione di massa nel dopoguerra verso le grandi industrie della città.

I suoi due più importanti lavori sono basati su lunghe interviste biografiche con uomini e donne delle vallate cuneesi e rappresentano anche importanti e pionieristici contributi all’affermazione e allo sviluppo della storia orale italiana. Con Il mondo dei vinti e L’anello forte, con oltre 270 interviste stenografate e successivamente ribattute a macchina, Revelli ha dato voce ai “vinti” e, attraverso le loro storie, ha riportato all’attenzione un mondo dimenticato e abbandonato.

Negli ultimi anni di vita è ritornato sui temi della guerra e della Resistenza, con Il disperso di Marburg, Il prete giusto e l’ultimo suo volume, del 2004, Le due guerre, che ripercorre i venticinque anni dall’avvento del fascismo al dopo-Liberazione.

Tenne un ciclo di lezioni all’Università di Torino nell’anno accademico 1984-1985 (in cattedra proprio lui che, schivo come era, a chi gli chiedeva come voleva essere definito, scrittore o professore, rispondeva: “Geometra, io sono un geometra…”), che furono un momento formativo di grande importanza per diversi futuri storici e intellettuali piemontesi.

Revelli morì dopo una lunga malattia il 5 febbraio del 2004; è tumulato nel cimitero di Spinetta, frazione di Cuneo, accanto alla moglie.

Nel 2006 gli eredi e gli amici hanno dato vita alla Fondazione “Nuto Revelli” onlus, che ha sede a Cuneo, nella casa dove Nuto viveva e scriveva le sue ultime opere.