Paolo Murialdi: COME SI LEGGE UN GIORNALE. Premessa all’edizione riveduta e aggiornata dell’autore.

Editori Laterza

Collana: Universale Laterza

Anno di stampa: 1981

pagg. 310;  18 cm

Classificazione Dewey: 302. 23 MUR

Collocazione:

Descrizione

Da: https://www.interruzioni.net/murialdi.htm

Paolo Murialdi, Come si legge un giornale, Laterza, 1976

Pagina aggiornata il 26.12.01
Copyright 2000-2010
 Valentino Sossella

“Bertrand Russell propone che le scuole elementari insegnino l’arte di leggere con incredulità i giornali. Penso che tale disciplina socratica non sarebbe inutile. Delle persone che conosco, ben poche la compitano appena. Si lasciano ingannare da articoli tipografici o sintattici; pensano che un fatto sia accaduto perché è stampato in grandi lettere nere; confondono la verità col “corpo dodici””
Borges

Il quotidiano rappresenta un conforto nella vita quotidiana di ciascuno di noi.Non solo e non tanto perché ci tiene informati, ci dà le ultime notizie (questo compito lo svolge ormai molto meglio, in modo più completo e celere, la televisione), ma perché le notizie le commenta.I grandi giornali come Il Corriere della Sera, La Stampa e Repubblica, ma in pratica tutti i quotidiani a tiratura nazionale, possono permettersi di annoverare fra gli opinionisti, grandi giornalisti, eminenti professori universitari, acuti pensatori.
Le considerazioni che vengono proposte al lettore sono quasi sempre di prim’ordine e facilitano la sua crescita e la sua maturazione come cittadino consapevole e come uomo.Sembrano considerazioni retoriche, ma non è così, sono dimensioni importanti per il progresso di un popolo.

Quando ero studente io, gli insegnanti più preparati spesso organizzavano in classe la lettura di più giornali e le discussioni che ne seguivano le ricordo tra le più vivaci e formative. Oggi non so se si faccia ancora, presumo di sì, e gli insegnanti che se ne astengono lo fanno forse più per timore di innescare dibattiti politici che per indifferenza.

Per un appassionato di letteratura come me, poi, c’è sui quotidiani quella leccornia che si chiama Terza Pagina, che in verità col tempo non è più la terza. La pagina culturale, insomma. Qui il lettore ha modo di essere informato sulle novità librarie, ma può leggere articoli spesso molto interessanti riguardanti varie discipline e seguire le immancabili polemiche letterarie. Male fa chi snobba queste pagine: si nega piacevoli scoperte e utili approfondimenti.

E’ vero che oggi con Internet mi viene più comodo, ma soprattutto economico, leggere il quotidiano sul monitor del pc, ma rimane la nostalgia per la carta stampata; è un’altra cosa: la lettura su carta è più agevole e piacevole, ha un’altro profumo.

Ma vengo al libro di Murialdi. Lo acquistai che ero liceale con i soldi della paghetta. E ne fui subito orgoglioso. Mi sembrava di non accontentarmi di conoscere superficialmente le cose ma di aver voglia di approfondirle con serietà.

In questo libro Murialdi non solo spiega come viene impaginato il giornale, insegnandoci i termini tecnici (per esempio cosa sono l’apertura, la spalla, l’articolo di fondo, la notizia contornata, il taglio alto, il taglio medio, il corsivo, l’occhiello, l’elzeviro), ma ci invita a saper leggere fra le righe, a considerare come una notizia viene presentata da quotidiani diversi, a riconoscere gli interessi economici e politici e i relativi condizionamenti che spesso stanno dietro ogni testata.

Un vero manuale tascabile, scritto da un esperto, corredato con tanto di immagini esplicative.

Se, come diceva Hegel, il quotidiano è la preghiera dell’uomo moderno, Murialdi è colui che ce ne spiega brillantemente il testo.