Aleksandr Solzenicyn: ARCIPELAGO GULAG. Volume 3. 1918-1956. Saggio di inchiesta narrativa. V-VI-VII. Traduzione di Maria Olsufieva.

Arnoldo Mondadori Editore

Anno di stampa: 1978

pagg. 641;  20 cm

Codice Dewey: 947.084 SOL

Collocazione:

Descrizione

Parte V. La galera

Parte VI: Il confino

Parte VII: Stalin non è più

 

Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Arcipelago_Gulag

Arcipelago Gulag è un saggio di inchiesta narrativa, edito in tre volumi, scritto tra il 1958 e il 1968 da Aleksandr Solženicyn sul sistema dei campi di lavoro forzato nell’URSS. Durante il regime comunista, l’utilizzo sistematico della giustizia politica disseminò l’Unione Sovietica di campi di concentramento.

GULag è l’acronimo russo di Direzione centrale dei lager, che dà il nome burocratico al sistema di coercizione atto a sopprimere la libertà di oppositori e critici del sistema, accusati di essere i “nemici” del comunismo, individui da “rieducare”; per metonimia, indica il sistema del campo medesimo. Poggiando su testimoni oculari – vittime superstiti – e materiale primario di ricerca, l’autore vi riversò anche la propria esperienza di prigioniero politico nei campi di lavoro forzato; egli vi percorre l’iter carcerario: dall’istruttoria ai lager speciali, dall’arresto cagionato da una delazione, fino al termine della pena scontata.

Arcipelago Gulag ebbe grande risonanza nell’opinione pubblica internazionale per aver fornito il resoconto più radicale e circostanziato dell’URSS post-rivoluzionaria: Solženicyn vi dimostra che il regime comunista poteva governare sui popoli oppressi dell’Unione Sovietica solo con la minaccia dell’imprigionamento, ma pure che l’economia stessa del Paese dipendeva dalla produttività dei campi di lavoro forzato. L’opera fu pubblicata in Occidente nel 1973 e circolò clandestinamente – in samizdat – nell’URSS fino al 1989, quando fece la sua apparizione sulla rivista letteraria Novyj Mir, in forma ridotta. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, l’opera fu pubblicata liberamente e integralmente.